I genitori hanno diritto alla detrazione per figli a carico e a diversi bonus in base all’ISEE, ma che ruolo ha in tutto questo il CAF?
Le famiglie che intendono usufruire delle misure a sostegno devono produrre la documentazione sempre corretta e aggiornata altrimenti rischiano blocco/sospensione di tali misure e anche sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La digitalizzazione dei servizi ha portato innovazione in questo senso, ma non tutti sono in grado di produrre telematicamente le istanze, ecco perché molti si rivolgono ai CAF, dove esperti aiutano nelle procedure.
Potremmo chiederci però fino a dove arrivano i doveri del CAF, soprattutto se il nucleo familiare che ha presentato determinate istanze commette errori od omissioni.
Un nucleo familiare con figli maggiorenni a carico potrebbe trovarsi in difficoltà durante le dichiarazioni, soprattutto se i figli in questione hanno prodotto un reddito. Mettiamo il caso di una famiglia con due figli di 23 e 24 anni, che durante l’estate hanno appunto fatto qualche lavoretto saltuario, regolarmente denunciato e con busta paga. La cifra totale guadagnata, però, non supera i limiti previsti che fanno scattare la fine dello status “a carico”.
I genitori si presentano al CAF per dichiarare il dovuto e ottenere tutte le detrazioni e/o bonus spettanti. A questo punto l’operatore del CAF solleva la questione dei redditi maturati dai figli e nega ai richiedenti di dichiarare i figli a carico. La motivazione del CAF può sembrare ovvia: i giovani hanno lavorato e quindi non hanno diritto a essere considerati a carico, e i genitori rischiano pure delle sanzioni da part del Fisco.
In realtà però le cose stanno diversamente: secondo il nostro ordinamento, il CAF non ha poteri di controllo. Gli operatori sono tenuti solamente a controllare che i Codici Fiscali dei membri della famiglia corrispondano a quanto dichiarato nei documenti. Se in futuro l’Agenzia delle Entrate si accorgesse di qualche incongruenza, omissione o dichiarazione mendace deciderà di approfondire.
Solamente l’Agenzia delle Entrate, infatti, può effettuare controlli incrociati con le varie banche dati e può stabilire se un soggetto, famiglia o contribuente non è in regola. Nel caso sopra citato, se il Fisco ritiene e prova il fatto che la famiglia non doveva ottenere le detrazioni per i figli a carico, agirà come da procedura e ne chiederà la restituzione, con tanto di maggiorazioni e sanzioni.
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